Passo e chiudo 
mercoledì, 30 luglio, 2008, 08:00
Sfiga! Sia all'andata che al ritorno (fra Londra e Vancouver, quindi tot ore di aereo) sono capitato affianco a uno ciccio. Non bastavo io?

Canada.

È stato bellissimo, una fiaba senza tempo, un sogno senza termine.

Mi resterà nel cuore: solo gli aridi non vengono cambiati da quella Natura e quelle Persone.

Quando sarà arrivata la mia ora, crematemi e spargete le ceneri al vento di Dawson City, al cimitero comune. Amerò la terra, il cielo e anche chi mi ha fatto del male. Perché lì non si può fare altro.


"Ecco!" 
venerdì, 25 luglio, 2008, 07:59
Viaggiando in macchina ho capito perché i Canadesi vanno in giro con la seconda casa appresso: le distanze sono enormi e la velocità è di 100 km/h sulle Hwy (in vari tratti anche meno), per cui i tempi sono lunghi e a volte non si riesce a giungere a destinazione in tempi ragionevoli.

Le Hwy ogni tanto, alla fine di lunghe discese, presentano delle vie di fuga, una sorta di corsia laterale in salita, in modo che un camion con un carico pesante possa fermarsi se avesse problemi ai freni.

Ci sono anche delle piazzole di sosta prima delle discese lunghe, dove i camionisti sono fortemente invitati (e a volte obbligati) a fermarsi per fare il check dei freni.

A scuola mi hanno insegnato che per dire "Ecco!" si dice "Here it is!", ma qui invece dicono "There you are!". Come non detto: ricevuto.

In questo periodo ci sono un sacco di music festival: da W'horse a Vancouver, a Dawson City, a Pemberton.... Un tipo mi ha suggerito che se avessi avuto tempo potevo andare a Pemberton e ancora più su, perché c'è un bel contrasto: d'un tratto si passa da un paesaggio alpino al deserto torrido. Purtroppo però in questo w-e c'è il festival e ci sarà un traffico da paura, per cui rischio di arrivare tardi a Vancouver per consegnare la macchina (per due giorni in più mi vogliono far pagare $200. Col cacchio!).

I canadesi fanno le stesse espressioni che si vedono nei film, come se stessero recitando. Per esempio, quando si vede una con gli occhi sgranati e una mano sul petto che dice "Oh my god, I can't believe...", una canadese lo dice nella stessa maniera con gli occhi sgranati e una mano sul petto, la stessa espressione del corpo e la stessa modulazione della voce. L'altro giorno un bimbo era su un cavallo che ad un certo punto ha iniziato a evacuare di brutto. Il bimbo ha roteato gli occhi e con una espressione da impaziente fa "Don't tell me he's doing it!".

Un autista di bus di Vancouver dice che quando giocano i Lions (la squadra locale di football americano) i Vancouveriti festeggiano. Non importa se vincono o perdono, loro festeggiano. Dei grandi!

Ho notato diverse volte che a Vancouver sugli autobus gli autisti (a cui si paga il biglietto) non mi fanno storie se non ho spicci a sufficienza o se è scaduto il biglietto. Una volta ho chiesto cosa dovevo fare per andare in un certo punto della città, e, sentendo che ero straniero, il tipo mi ha fatto salire dicendomi che non importava che pagassi il biglietto.

A Vancouver, dalle parti di W Broadway St ho visto un locale: Mona's bistrot and lounge. Bello dire "Oh, andiamo dal mona!".

Cmq tutti mi hanno suggerito di andare a Calgary, che è più piccola di Vancouver e la gente è meravigliosa (tanto per cambiare). Addirittura c'è un detto di Calgary che fa "Sorridi, sei un'attrazione turistica!".

Anche nei bagni degli uomini delle stazioni di servizio e dell'aeroporto ci sono i fasciatoi. Nel caso un papà dovesse provvedere all'igiene del figlio. La civiltà....

Però devo dire che gli impianti elettrici mi fanno un po' pensare: ci sono fili appesi, lasciati senza protezione da tagli, ecc. Insomma, una sicurezza elettrica un po' del piffero. Però dappertutto ci sono sprinkler antincendio.

Sia gli americani che i canadesi si meravigliano che noi abbiamo l'IVA (selling tax) sul cibo e sui libri. Lo so, è una vergogna. Ma loro non sanno cosa significa vivere nello statalismo, dove diventano normali queste e altre peggiori bestialità.


La buzzicona 
lunedì, 21 luglio, 2008, 05:35
A Banff pubblicizzano molto la carne di caribou, ma nessuno ne fa bistecche, solo della fondue.

Ho mangiato all'Elk & Oarsman Pub. Braciola di alce ottima (un manzo selvatico) con patate arrosto con la buccia, altre verdurine cotte e birra locale. La tipa che serviva non era molto in vena. Su $31.66 le ho lasciato $3 di mancia e non ha fatto le fusa. Al contrario del pub messicano di Jasper, il Downstream, dove mi ero dimenticato di dare la mancia alla tipa, l'ho rincorsa per darle un dollaro (avevo preso solo una birra) ed era commossa.

A Banff ci sono dei parcheggi pubblici gratuiti. Non sono parcheggi per strada, sono parcheggi chiusi in degli edifici su più piani. Come un garage privato. Inoltre è possibile parcheggiare per strada, non esistono strisce blu. Neanche a Vancouver che è una metropoli. Altra civiltà, libera e liberale.

Ieri sono stato in un locale dove - tanto per cambiare - facevano musica dal vivo. Io ero seduto da una parte e una buzzicona mi ha preso per mano portandomi a ballare. Va bene la gentilezza, ma la cosa mi puzzava. Infatti subito è arrivato il suo ragazzo e hanno iniziato a discutere fra di loro, mentre io tornavo al mio posto.
Certo che fra tante belle patate, essere agganciato proprio da una buzzicona....

Poco dopo mi si siede affianco un tipo molto alticcio fissato con un certo Fhahi Endsou; ci ho messo un po' prima di capire che trattavasi di Enzo Ferrari.

Un disastro peggiore quando gli ho chiesto di dove fosse: "Dhana". Me lo sono fatto ripetere più volte. Al che cerco di risalire alla Provincia: "Anahia". Ero nella merda totale. Con uno sforzo sovrumano è riuscito a scandire meglio la città: Toronto, Ontario. CACCHIO!!! 'mu cazzo parlano???

Lo ritrovo più tardi in un'altra sala a giocare a biliardo con un altro tipo: cincischiava quando toccava a lui. Diceva che lo faceva per fare innervosire l'avversario e farlo perdere. Solo che era troppo brillo per centrare le buche, e l'altro ha vinto comunque.


Banff-are 
domenica, 20 luglio, 2008, 02:29
Andando verso Banff ho tirato su uno che faceva hitchiking, cioè l'autostop. È un ragazzo che lavora presso una ditta di perforazioni petrolifere a NW di Edmonton. Era incazzato perché gli U.S.A. prendono il petrolio dal Canada e poi glielo rivendono. Non guarda la TV e gli piace leggere. Faceva l'autostop leggendo Finnegans Wake. Poi si è addormentato.

Gli ho detto io che se voleva dormire non c'erano problemi. Ho fatto tanto autostop nella mia vita, so cosa vuol dire.

Il tipo parlava molto stretto, e solo verso la fine del viaggio ho iniziato a farmi l'orecchio e a capire vagamente di cosa parlasse. Cosa che mi ha compiaciuto.

L'ostello SameSun di Banff è caro, $35 per una camera di 7-8 persone e una cauzione di $20 (venti!!!) per la chiave (in genere te ne chiedono 5); però ho il bagno in camera. In quell'ostello di merda di Dawson City non mi hanno dato neanche i lenzuoli, mentre qui e a W'horse mi hanno dato anche le coperte.

Sia qui che nel campeggio di Jasper l'acqua fredda si apre girando il rubinetto in senso orario.

Nelle hwy bisogna andare con la macchina ben fornita: le stazioni di servizio sono rare, a più di 100 km l'una dall'altra. I campground sono molto più frequenti, uno ogni poche decine di km.

L'ultimo giorno a W'horse ho incontrato un ragazzo che studiava legge e politica; abbiamo parlato di liberalismo e del socialismo di Carl Smith, un tedesco fascista che sta facendo molto discutere.
Il tipo stava preparando l'esame per diventare prof. ed era venuto a W'horse per lavorare 1 mese mentre era in ferie dagli studi. Molti ragazzi fanno così.

La notte scorsa - ero ancora nel campeggio - ho voluto provare un pulsante del telecomando dell'auto. Era il pulsante del clacson. In piena notte la macchina si è messa a fare casino in mezzo a roulotte e tende.... dopo poco sono riuscito a fermarla, ma mi sono vergognato come un ladro. Mi sono guardato attorno se qualcuno non stesse arrivando a dirmi il fatto mio.


Jasper-pensieri 
sabato, 19 luglio, 2008, 02:12
Pensavo che presso i laghi ci fossero più zanzare.

Mi sono sdraiato sulla riva dell'ultimo lago e me la sono sonnecchiata al sole.... ero rilassato come un budino squacquero...

In questi giorni ho pensato spesso ai meccanismi diversi del parlare la lingua madre e una lingua diversa. La differenza sostanziale sta nel fatto che nella lingua madre prima si forma il concetto nella mente e ad esso si associa un suono; nella lingua imparata, al concetto si associa la parola a cui segue l'associazione del suono.

Lo spray per orsi è una cosa che uno vorrebbe usare ma poi è ben contento di non aver usato.

Ho visto passare un ragazzino in vacanza con la famiglia. Stava scherzando col padre per la strada. Non ricordo bene le volte che sono andato in vacanza con mio padre, sono state molto rare e molto remote nel tempo. Le volte che rammento una vacanza con mio padre, mi ricordo una sensazione di sicurezza, di forza, di pienezza, di tepore nella mia vita.

Purtroppo doveva sempre correre dalla sua mamma, e le poche vacanze non duravano mai più di una manciata di giorni.... Per il resto la mia vita è stata una continua sensazione di freddo, come quando dormi e ti manca sempre una coperta.

Un sacco di camper sono noleggiati e sulle Hwy del parco di Jasper ci sono dei caselli per vedere se sei in regola col permesso.
Non si scappa.

La farmacia, anzi il drugstore, è una specie di minimarket con gli scaffali in cui uno va e si serve. Ci sono le medicine per i disturbi più comuni, prodotti per l'igiene, giochi per bimbi, ecc. Per roba più specifica c'è il bancone.
Alcuni supermercati hanno la farmacia dentro.

Mi sono accorto che un qualsiasi farinaceo con sopra della roba, per i Canadesi è "pizza".


Esaurito 
venerdì, 18 luglio, 2008, 22:56
Qui ovunque si vada (in città) ci sono scritte "Approved Accomodation" tutte (o quasi) con il cartello "NO VACANCY" (Tutto esaurito, n.d.r.). Jasper è praticamente solo turistica. Alle Info non sono molto organizzati, sei abbastanza da solo rispetto a W'horse o Vancouver.

Le macchine in Canada sono tutte nuove e le poche vecchie sono senza ammaccature e tenute bene. Un sacco di Canadesi hanno appresso roulotte o più spesso una motorhome.... O costano poco o i Canadesi sono pieni di soldi. O tutti e due.

Dopo l'escursione a Long Lake di W'horse, oggi mi appresto a vedere Wabasso Lake più i Five Lakes. E certo: noi abbiamo le cinque terre, loro hanno i cinque laghi


Cibo per orsi 
giovedì, 17 luglio, 2008, 13:11
Jasper.
Un po' in tutte le piccole realtà del Canada (oltre che nelle Hwy) hanno dei cestini e cassonetti a prova di orso: sono delle specie di container corazzati che per aprire si deve infilare una mano in una fessura e premere una leva che si trova sul fondo.

Entrando in macchina nel parco nazionale di Jasper si pagano $10 al giorno e ti danno una ricevuta da mettere in vista sul parabrezza. Se si è in gruppo/famiglia si pagano $20/giorno (per tutto il gruppo/famiglia), per cui conviene essere in tanti. Nonostante questo penso cmq di rimanere single ancora per le prossime 3 settimane.

I campeggi sono cari, però sono belli, immersi nel bosco.... eppoi ci sono molti orsi e non conviene fare il campeggio libero. Anche nei campeggi c'è pericolo di orsi (anzi, ce n'è maggiormente perché c'è più odore di cibo), ma almeno lì ci sono altre persone e girano sempre i rangers.
Fra l'altro quando non si mangia c'è l'obbligo di lasciare il posto del campeggio senza cibo o odori in giro. Se si lascia qualcosa, passano i rangers, prendono la roba e lasciano un bigliettino di avviso.

'fanculo! Avevo detto al tipo del campeggio di Dawson dove potevo caricare le pile (nelle cabine non c'era l'elettricità, anche perché in pratica il sole d'estate c'è sempre). Mi aveva detto che le avrebbe caricate lui, invece non ha caricato un cacchio.
In quell'ostello di merda mi sono anche preso il cagotto.
Ho provato a mangiare dei gran limoni (non spremuti, li ho proprio mangiati a spicchi), ma non ha funziato.


Una lingua per amica 
mercoledì, 16 luglio, 2008, 12:46
Tornato a Vancouver, ho noleggiato un'auto. La Budget non si tocca, sono cari arrabbiati e vogliono $15/giorno se devi andare in Alberta. Agli altri invece non frega una sega dove vai.

Verso Jasper volevo fermarmi a Kamloops, ma francamente non c'è mica tanto.... però mi ci sono fermato per comperare della frutta in un supermercato. Ho chiesto dove avrei potuto lavarla.
La cosa che mi fa strano del Canada è che hanno tanta acqua ma non hanno la cultura delle fontanelle pubbliche dove bere o cmq usufruire di acqua.
La frutta me l'hanno lavata loro, e mi hanno anche chiesto se volevo dei sacchetti puliti per mettercela dentro, ma quelli ce li avevo già io.

Sto iniziando a capire un po' di più, quando mi parlano. Cioè, se parlano normalmente non capisco una fava, però quando sentono che sono straniero, allora scandiscono meglio le consonanti (sono quelle che si mangiano maggiormente) e allora va meglio.

All'inizio ho fatto delle figure del piffero. Tipo: al Mountain Equipment Co-op avevo fatto degli acquisti e messo tutto in una sportina di plastica (plastic bag). Una volta pagato, mi sono reso conto di aver dimenticato una specie di borsa, per cui lascio la sporta alla cassiera, torno dentro, prendo e torno a pagare. Questa volta però ero a un'altra cassa, perché quella di prima era occupata. La tipa mi chiede qualcosa che finisce per "bag", io penso che mi stesse chiedendo se volevo una plastic bag, per cui rispondo che ce l'avevo già. Dalla faccia della cassiera ho capito che la risposta non c'entrava nulla con la domanda. Infatti una volta fuori dal negozio ho realizzato che la domanda era "hai solo la borsa?".


Vitamina T 
lunedì, 14 luglio, 2008, 20:41
"T" come tette.
Sembra che in Canada sia nell'aria. In Yukon poi le fighe sono sugose...

Nei locali c'e' un problema: dopo un tot di birre (e qui ne bevono) l'insieme delle fiatelle generano un'aria mefitica.

Ieri ho visto per la prima volta una macchina della pula. Una vera.

Ho dimenticato di scrivere una cosa della storia. Prima di entrare in Dawson, si dovevano depositare tutte le armi, cioe' a Dawson non erano ammesse pistole, fucili, proiettili e quant'altro. E' un motivo per cui la criminalita' era in pratica inesistente e gli omicidi una rarita'. Infatti le prime 2 banche che arrivarono, misero su degli sportelli un po' come dio vuole: una tenda con una panca fatta da un tronco d'albero e una trave come tavolo. Nient'altro.

Ho fatto la serata al Diamond Tooth Gertie, un locale dove si gioca d'azzardo (slot machines, tavoli verdi, ecc.) e fanno 3 spettacoli diversi con le ballerine di can-can, di tip-tap e tutto quello che si vede nei film di rivista americani. Gertie, la primadonna dello spettacolo, al secolo e' Kelley O'Connor, un amore di pupa (devo adeguare il linguaggio all'ambiente).
Gli attori-trici passavano per i tavoli, interagivano col pubblico, il quale rispondeva, gridolinava (anche le ballerine, mentre ballavano, gridolinavano), scambiava battute.... un film, e' stato come vivere un film. Uno pensa che quello che vede nei film serva per rendere la scena piu' spettacolare, e invece succede davvero.
Mi sono divertito come poche altre volte.

In un intervallo (e anche alla fine degli spettacoli) sono stato in un disco-pub dove suonava un gruppo locale (fanno cover). Sono ben bravi, c'era ogni sorta di avventori (maggiorenni, cioe' 19+, perche' si vendeva alcool), tutti ballavano, applaudivano, chiedevano i bis, facevano i gridolini... insomma, quello che si vede nei film si vive qui.
Ogni tanto passa una tipa che ti chiede se vuoi bere; nel caso, ha tot birre già pronte su un vassoio.

Lascio Dawson City a malincuore. Qui rimane un po' di me.


Curiosita' 
lunedì, 14 luglio, 2008, 00:13
La prostituzione e' sempre stata vietata ufficialmente, ma qui all'epoca dell'oro di fatto era permessa (solo de facto, non de jure). Le prostitute venivano controllate mensilmente da un medico. Ora, qui c'erano 2 ospedali, uno cattolico e l'altro presbiteriano; all'epoca c'erano molte malattie. Si tenga in conto che qui non c'era nulla: quando nacque, Dawson era una tendopoli di diverse migliaia di abitanti, per cui le condizioni igieniche erano davvero un disastro. I morti avvenivano per malattie tifoidee, per incidenti e per annegamento. A causa della morte per annegamento di un adolescente si fece costruire la piscina che tutt'ora e' attiva in Dawson.

Dato che gli ospedali non erano pubblici ma erano opere di carita', ognuno versava una quota a proprio buon cuore per mantenere gli ospedali. E anche le prostitute mensilmente versavano un obolo nel caso si dovessero ammalare e necessitassero di cure. Insomma, era gente con la testa sulle spalle.

La cosa peggiore era avere un cartellino blu. Il cartellino blu era un foglietto blu, appunto, appeso in un luogo pubblico della citta' in cui c'era scritto il nome della persona che non poteva piu' stare a Dawson, un antesignano del cartellino rosso delle nostre partite di calcio. Se una prostituta non si faceva visitare, le davano il cartellino blu, espulsa. Se uno rubava qualcosa, cartellino blu.

La vita costava parecchio, perche' i luoghi erano inaccessibili, e per portare le merci, soprattutto d'inverno quando lo Yukon e' ghiacciato e i passi sono innevati, era un problema insormontabile. Infatti grazie alle nuove tecniche di conservazione dei cibi (scatolame, freddo, conservanti, ecc.) a Dawson durante l'estate si faceva provvista per l'inverno. Un pacco di uova costava gli odierni $10, ma qui c'era l'oro, e con il denaro si poteva comprare qualsiasi cosa.

Ho assaggiato il Cheez Wiz... a me sembra un formaggino... buono, eh, a me piacciono i formaggini... ma sempre formaggino e'...

Il vento e' fresco e il sole e' molto limpido: si deve stare attenti, perche' appena esce un po' di sole si prende del freddo (ci si spoglia) e anche le insolazioni. Il tempo e' traditore.

Ho scoperto che i minuti reali della calling card sono circa la meta' di quelli annunciati. Cmq un bel numero lo stesso per 6 euro...


Piccoli violini 
lunedì, 14 luglio, 2008, 00:11
Ieri sono stato a teatro. C'era un musical fatto da due grandi e un gruppo di bambini dai 4 anni ai 14. Tutti, ma tutti, anche i piu' piccoli, suonavano uno strumento. C'e' una grande attenzione alla cultura e alla formazione. A Dawson c'e' perfino un istituto delle arti visive.

Era ambientato nella comunita' di oggi con riferimenti all'epoca della gold rush, insomma uno spettacolo in cui il pubblico partecipava alle musiche scandendo il ritmo con le mani e facendo gridolini, come si vede nei film western.

Sono stati meravigliosi.

Il teatro e' un teatro in stile con il resto della citta', quindi anche lui molto folk/western.

Vivendo la gente, io credo di avere un approccio sbagliato nei confronti del caffe'. Da queste parti il caffe' e' una bevanda tipo il the', cioe' da consumare un po' per volta, fra una chiacchiera e l'altra, per passare un po' di tempo in relax. Se lo portano in giro per strada come una cocacola; infatti hanno dei bicchieri atermici (di cartone rivestito o di polistirolo) per farlo rimanere caldo, ma soprattutto per non scottarsi le mani d'estate, quando non si portano i guanti. Se dovessi portarmi in giro per strada il caffe' forte come lo beviamo in Italia, sarebbe uno schifo.

Ecco, credo che a questo punto non sia piu' una questione di gusto in bocca; tutto sta nella filosofia con cui bere la bevanda: se e' quello di sorseggiare nel tempo qualcosa di caldo, allora la broda locale assume un'ottima funzione.


Spettacolare 
domenica, 13 luglio, 2008, 08:42
C'e' un grande senso dello spettacolo e delle arti: tutti i musei e le mostre hanno (almeno) un filmato e a volte delle rappresentazioni dal vivo con anche partecipazione del pubblico.

In questo periodo i Dawsoniani sono tutti presi a tagliare l'erba dei prati.

Fanno un ottimo dolce alla panna e banana in porzioni generose, pero' fanno colazione coi sandwich...

Ogni volta che ordini una bistecca ti chiedono quanto la vuoi cotta.

Sto vedendo una partita di calcio femminile in TV, Canada Brasile (finita poi 1-1).

C'e' un canale sportivo che trasmette molta pubblicita' su temi umanitari: diritti umani, droga, alcool, contro la discriminazione delle diversita', ecc.

In YT (Yukon Territories) i trasporti sono scarsi, per cui la gente si e' organizzata per gli spostamenti: sul sito yukonlist si trovano importanti informazioni su tutto il turismo arrangiato in YT.
E' un forte mezzo per soddisfare la naturale propensione dell'individuo alla socializzazione e alla conoscenza del prossimo.

Ho visto la capanna dello zio Tom.... no, bugia, di Jack London e ascoltato la biografia. I came North to search gold, but what I found was myself. In YT ci stette solo un anno, ma umanamente era cosi' pieno di passione che da quel singolo anno riusci' a produrre ben 15 libri.

ho capito come funziona la numerazione delle case. Qui gli isolati si chiamano blocchi, e ogni blocco ha un numero. Per esempio fra due strade c'e' il blocco 700: vuol dire che in quel pezzo di strada i numeri saranno 7xy. Nel blocco successivo, il numero 800, la numerazione seguira' la convenzione 8xy. E cosi' via. Ad ogni incrocio (non solo qui, ma anche a Whitehorse e a Vancouver) c'e' scritta la via e sotto il numero del blocco, tipo "King Ave \ 700", vuol dire che da li' in poi ci saranno gli indirizzi "7xy King Ave".
Furbi.

Ho assaggiato quello che qui viene chiamato "Halibut", che da noi si chiama invece ippoglosso.... non sapevo neanche che esistesse un ippoglosso... cmq e' tenerissimo e molto delicato.

Qui tutti lasciano le porte aperte. Nell'alloggio odierno, per esempio, le porte di ingresso sono sempre aperte, e dentro c'è una casa con mobili, computer, ecc. Infatti non c'e' polizia. Ieri per la prima volta ho visto una macchina del servizio d'ordine, che cmq non aveva scritto police ne' era dotata di lampeggianti per sirenare.

Anche all'epoca della corsa all'oro i crimini erano rarissimi, perche' chi doveva scappare, non aveva altra scelta che seguire la Chilkoot Trail e attraversare il White Pass, una specie di gola ad alta quota, per cui il criminale veniva subito beccato e impiccato. Si, la facevano breve, ma proprio per questo motivo, sapendo cosa lo attende, il potenziale criminale cambiava facilmente idea.

Ieri ero seduto davanti a quella che sarebbe stata oggi la mia nuova dimora, ed e' passato un tipo in macchina, ha rallentato mi ha guardato, mi ha salutato (ho risposto) ed e' partito. No, non lo conoscevo, non conosco nessuno qui. Cacchio, qui ti salutano sempre e comunque, sono educatissimi, gentili, cortesi, sorridenti..... Secondo me chi ha lasciato questi luoghi pensando che non ci fosse piu' l'oro, si e' sbagliato. Doveva guardare meglio: doveva guardare le persone.


Intervallo 
domenica, 13 luglio, 2008, 07:17
Lancio un concorsone.
In questo blog ci sono 5 titoli che sono anche titoli di canzoni.

Mi sapete dire quali canzoni sono e chi le cantava?

Al vincitore spetta un "Bravoo!".
Anche se e' femminuccia (e' l'unico che mi avanza).

Ho deciso di dirveli io; non mi va di aspettare.

- Knock on wood: si tratta di una canzone della cultura americana che ha visto molti interpreti tra cui Amii Stewart, Otis Redding e Eric Clapton;
- The river: the boss, Bruce Springsteen;
- Get back: The Beatles;
- Road to nowhere: Talkingheads;
- Dirty old town (questa era difficile, scommetto che non la sapeva nessuno): The Pogues.


Dirty Old Town 
domenica, 13 luglio, 2008, 02:10
Dawson City: nella guida del Touring Club e' dipinta come una citta' in cui non c'e' niente fuorche' la gloria del passato, della corsa all'oro, su cui incentra la sua attivita' recente. Nulla di piu' vero, ma ci sono toni e toni per farlo.

Si, perche' la supponenza perculeggiante della guida e' un invito a lasciar perdere, se proprio non si e' curiosi del luogo.

Invece e' un giojello, una cittadina ridente, fuori dal tempo. Se volete vedere una citta' uguale a quelle che si vedono nei film western, Dawson City e' qui per questo. E' un viaggio nel passato, una sorta di macchina del tempo che vi permette di vivere una realta' che non esiste in nessun altro luogo, caruccia come poche altre, una chicca che sembra appartenere al mondo delle fole.

La citta' e' tenuta in uno stato perfetto e la industriosita' dei cittadini a proporre la migliore immagine di Dawson e' commovente.
Qui sulla riva del fiume ora sono passati dei gitanti barcaioli che ci hanno salutato. Nulla di strano: qui tutti salutano tutti con un gran sorriso, senza che ti conoscano. Sono basito.

Sono in un ostello che fa abbastanza schifo. Cioe', appena lo vedi dici "mah...". Dopo che hai preso il posto e ti addentri nel luogo ti piace: le camere sono delle baracche di tronchi che ricordano i cercatori d'oro e sono immerse nel bosco. Dentro le camere c'e' il profumo dolce del legno.

Poi quando devi andare in bagno o devi lavarti, allora arrivano i veri problemi. Non che non sia possibile farlo, ma ci sono mille difficolta'.....

Oggi sull'entrata dell'ostello c'era un cartello con le previsioni del tempo: "tempo come ieri, eccetto qualche sprazzo di pioggia o di sole imprevedibili. Temperatura nella norma, eccetto possibili escursioni in su o in giu'". Nello Yukon il tempo e' estremamente variabile: le previsioni ci azzeccano di sicuro.

Ho visto la versione in lino dei mukluks, che pero' non e' la versione estiva, perche' comunque dentro ci si mette la pelliccia e diventano invernali. In Italia i mukluks non servono granche': sono per neve secca, quindi per climi rigidi. Se c'e' del paciugo, ci si bagna.

Nel Cultural Centre di Dawson ho ritrovato l'odore della cocacola fume'. Mi verrebbe da scrivere, piu' in breve, "Coca fumata", ma assume un significato molto imbarazzante.

Mi sono fermato a prendere una Yukon Gold, una birra di queste parti: divina. Come un po' tutte le birre yukonesi che ho assaggiato, e' fumata anche questa.

Mi sa che gli yukonesi amano molto le cose affumicate: lo sono i salmoni, le birre, le carni... cmq e' tutto ottimo.

Nell'ostello uno scoiattolo, anzi due, razzolano per i tavoli (all'aperto, in mezzo al bosco) cercando di rubare il cibo. Si, saltano sul tavolo in mezzo alle persone, non hanno il minimo timore. Addirittura, mentre ero seduto su una sdraio, uno dei due mi e' salito impunemente sul gomito, mi ha guardato in faccia con l'aria incuriosita, e se n'e' andato a giocare con l'altro.

Ah, dimenticavo: l'ostello e' dalla sponda opposta del fiume rispetto alla citta'. Per andarci si prende un ferry che fa continuamente avanti e indietro fra le due sponde a qualsiasi ora del giorno e della notte, senza sosta. Il bello e' che dall'altra parte c'e' l'inizio della Dumpster Hwy, non un sentierino del piffero.
Mah... secondo me fare un ponte era piu' economico e piu' pratico....

La sera ci sono due volpi che regolarmente vengono a mangiare presso la banchina del ferry. In genere il personale del ferry da loro qualche brano di carne.

Oggi ho cambiato dimora, non sono piu' nell'ostello. Ora ho anche internet; prima, invece, no.
Si vede, eh?


Road to nowhere 
domenica, 13 luglio, 2008, 01:26
La strada per arrivare a Dawson City passa per Carmack, un aggregato di 4 capanne di legno con un campeggio. Era una delle tappe del pullman che mi ha portato a Dawson. Ho fatto una tipica colazione di Carmack: hamburger con bacon, uova, senape e ketchup. Ottima. Pero' c'e' un freddo becco. Anche col maglione tira un'aria ben poco accogliente. Ho consumato la colazione nello shelter dove c'era una mini stufetta elettrica. Faceva solo un po' meno freddo.

Nelle Highway c'e' la corsia per i ciclisti, e non e' raro incontrarne qualcuno.
Le Hwy, piu' che autostrade, sono strade a lunga percorrenza, poco piu' larghe di una nostra statale e presentano anche semafori in prossimita' di importanti centri abitati. Oddio, parlare di importanti centri abitanti nello Yukon e' una parola grossa... il centro abitato piu' importante e' la capitale Whitehorse, con 23000 abitanti....

Le Hwy nello Yukon non sono molto trafficate rispetto alle nostre autostrade, ma qui dicono che c'e' un fitto cosi' di macchine.

Sulla strada per Dawson City ci sono ben pochi luoghi abitati, ce ne sara' uno ogni 100-200 km. Non parlo di "centri abitati", nel senso di citta', ma proprio di luoghi abitati, compresi quindi anche i campeggi e le aree di servizio.

Le distanze vengono misurate in modo misto, sia con il sistema inglese (pollici, piedi, fegati...) sia con il sistema metrico decimale. Mentre invece i pesi sono ancora le libbre. Ogni tanto, nei negozi, in piccolo e da una parte mettono anche i pesi in kg.

Penny Crossing e' come Carmacks: 2 baracche e il campeggio. Secondo me piu' che affittare una macchina sarebbe da andare in giro noleggiando una moto. Ci sono un sacco di Harley Davidson che viaggiano e in ogni centro abitato c'e' un qualche esercizio di ristorazione o accoglienza con un cartello esposto "Amico dei motociclisti" e il disegnino di un centauro.

Sulla Klondike Hwy si possono fare decine di chilometri senza incontrare anima viva, sia in un senso che nel senso opposto. Per cui e' meglio intraprendere questi itinerari con la macchina a posto e col pieno, perche' se succede qualcosa si rischia di rimanere senza soccorsi per delle ore.

Dopo Penny Crossing ci siamo fermati nel famoso Moose Creek Lodge, un gioiello. Ovviamente dentro ci sono tutti i gadgets e i regali da portarsi dietro. Si mangia discretamente e ad un prezzo abbordabile. Be' devo dire che un po' in tutto il Canada si mangia con una spesa inferiore rispetto all'Italia.

Al Moose Creek Lodge ho assaggiato una bevanda che in Europa non c'e', la Root Beer. Nonostante il nome, non e' una birra, anzi e' una bibita analcoolica, e' come una cocacola affumicata.

In prossimita' di Dawson ho visto una strada che e' stata chiamata "Eureka drive". In una cartina dell'inizio del secolo scorso ci sono posti chiamati "Much Gold Creek", "Too-Much Gold Creek", ecc.... dei miti!


Get back 
mercoledì, 9 luglio, 2008, 05:30
Ho passato la mattinata a cercare una corsa di ritorno da Dawson City.

Un'impiegata del V.I.C. (Visitor's Information Centre) mi ha detto che c'era, ma non poteva farmi il biglietto, avrei dovuto acquistarlo in un baracchino li' di fronte.
Vado al baracchino e mi dicono che non ci sono corse di ritorno fino al 23 luglio. Allora vado all'agenzia dei bus, ma era chiusa. Torno al V.I.C. a esporre il problema e mi dicono che *deve* esserci, che quelli del baracchino vogliono vendere una corsa delle loro (perche' il ritorno sarebbe stato con un'agenzia differente dall'andata). Insomma alla fine, dopo dei vai-e-vieni, la tipa del V.I.C. fa una telefonata dal suo ufficio (in modo che non sentisse nessuno) e mi trova il posto: mi passa il tipo al telefono, ci parlo ed ecco che la prenotazione salta fuori (si, perche' per regolamento non poteva farla lei: parlandoci io al telefono, l'ho fatta io).

'fanculo!

Mi sono ripagato nel pomeriggio: ho fatto un'escursione al Long Lake, uno di quei laghetti che si vedono come sfondo dei PC, specchi d'acqua immersi negli abeti, dove le fiabe sembrano potersi vivere.

Si, si.... ho fatto un sacco di foto.
(Nonostante le zanzare mi impedissero di muovermi. Si infilavano anche nel borsello della macchina fotografica. Per fortuna avevo l'Autan. Non sono grosse, sono solo insistenti)

Una cosa, oggi, mi ha messo addosso un gatto, ma un gatto....: mi sono accorto di aver perso due borchie della mia cintura texana! Porcazzozza!!!


cucu' 
martedì, 8 luglio, 2008, 22:32
Ovunque troviate un semaforo, sarete perseguitati da un "cucu'... cucu'...". Piu' raramente da un "pio.... pio....". Sono gli avvisi acustici dei passaggi pedonali. Due maroni cosi'.... sempre con 'sto cucu' cucu'...

Le auto non hanno necessita' di targa anteriore, alcuni ci mettono dei disegni, altri, piu' spesso, non ci mettono nulla.

Oggi ho prelevato $400 al bancomat: mi ha dato 20 banconote da $20!!! ...?... avrei preferito qualcosa di piu' comodo, non il malloppazzo da 20 banconote.

Qui vengono molto celebrati i minatori (c'e' molto rame) e la gente di ogni giorno che ha permesso lo sviluppo di questi luoghi. Il dollaro sara' forse la cosa piu' importante, ma mai viene dimenticato l'uomo comune. Infatti ci sono molte opere pubbliche (in genere edifici di pubblici servizi) costruite con i contributi di privati, e invece di dimenticarli, come si fa da noi, davanti all'edificio si mette una targa con la lista dei nomi dei singoli e delle associazioni che ne hanno permesso la realizzazione.

Concetto diverso di civilta'.

Se all'estero volete utilizzare le stoviglie, ricordatevi che solo in Italia le sciacquiamo dopo averle lavate, tutti gli altri paesi del mondo le lasciano asciugare col sapone attaccato.
Per cui, prima di utilizzarle, dategli una passata sotto l'acqua.

Concetto diverso di civilta'.

Un'altra cosa che mi piace di questa gente, e' la celebrazione dei "First Nation", le genti che erano qui prima dell'arrivo dei bianchi. In giro ci sono ancora molti loro totem considerati monumenti nazionali, parte integrante della cultura dei luoghi. E sono anche fieri del fatto che i Nativi si sono integrati e hanno accettato cio' che portavano con se' le nuove genti (utensili, arnesi da caccia, mezzi di trasporto - qui usavano i cani e le slitte, prima dell'arrivo dei motori). Ci sono anche molti murales che ricordano l'incontro delle due civilta'.

Ottime genti.


Ma i giappi....? 
lunedì, 7 luglio, 2008, 23:25
I giappi stamattina vedono un film comico al computer. Ovviamente in banzai-language.
Continuo a domandarmi: perche' venire fin qui?

Quando ero alle medie ci fu un concorso: spiega dove vorresti andare e perche'. In palio c'era un viaggio dove il vincitore aveva espresso il desiderio di andare. All'epoca il Giappone era la nazione piu' tecnologicamente avanzata (almeno cosi' riportavano i giornali), per cui io misi Tokyo perche' volevo vedere tutta questa tecnologia avanzata. Ora metterei lo stesso Tokyo, ma con un altro motivo: per constatare che i Giappi sono proprio un popolo del caLLo.

Ho realizzato che in Italia stiamo vivendo come in una fiaba, quella di Pinocchio. I politici (ladri) con la legge sull'editoria finanziano i giornalisti (bugiardi), un'accoppiata vincente: il gatto e la volpe. In mezzo ci sono i magistrati che fanno da Mangiafuoco.
E noi siamo i pinocchi che la prendono in qlo.
Tanto per confermare la tesi: qui la benzina verde costa 1.179 dollari (canadesi) al litro. Vale a dire circa 0.71 euro al litro.

Oggi: meno male che avevo l'Autan.
Ho fatto un'escursione in un bosco: appena dentro c'e' stata grande euforia da parte delle zanzare, un vero e proprio assalto alla diligenza. Con l'autan mi ronzavano ancora attorno festanti, ma almeno ho portato a casa la pelle.
Nel vero senso della parola.

Cheesewiz.
Mi devo ricordare del cheesewiz di Stan.

La cosa che maggiormente risalta dello Yukon e' la grande socievolezza degli Yukonesi. Anche se te ne stai per i fatti tuoi, c'e' sempre qualcuno che attacca bottone. E poi di una educazione, di una cortesia..... della gran gente davvero.

La scorsa notte: trapunta leggera, coperta, pantaloni di felpa e maglione. Non hanno il riscaldamento nelle singole camere, hanno una stufa nel salone/soggiorno. Qui le case sono fatte di legno: le strutture e i ricoprimenti, esterni e interni. In pratica non c'e' dispersione di calore.

Stamattina una tipa del Quebec ha presentato domanda di assunzione presso una specie di supermercato, e oggi pome le hanno detto che comincia domattina alle 8.
Fanno presto qui.
Proprio come in Italia, con tutta la sua burocrazia.
Vorrei proprio sentire cosa avrebbero la faccia di dirmi gli statalisti. Si, perche' comunque la faccia di dire qualcosa, qualsiasi cosa a proprio favore, ce l'hanno.
Ma non e' questo il problema; il problema e' che ci credono.


The River 
lunedì, 7 luglio, 2008, 10:40
We'd go down to the river
And into the river we'd dive
Oh down to the river we'd ride

Stasera dopo cena ho risalito lo Yukon fino alla diga che forma il lago Schwatka e poi sono tornato indietro dalla sponda opposta.

Sono arrivato a casa verso l'una e qualcosa (si, di notte). C'era ancora luce, tanto che alle 00:46 ho ancora fatto una foto senza flash. Non so come sia venuta, eh.

E' un fiume pieno di sorprese: ora ci sono le rapide, e appena dopo si svela un'oasi naturalistica incantevole, quasi come le paludi che vengono popolate da varie specie di uccelli.

Al ritorno ho esplorato Temptation Island, un'isoletta in mezzo al fiume.

Poi mi sono messo sugli antichi binari che portavano i cercatori d'oro, e li ho seguiti fino ai lembi di Whitehorse, cioe' vicino all'ostello che mi ospita.

Ora quei binari (a scartamento ridotto) sono arrugginiti, invasi dalle piante e dal terreno franato della collinetta che li sovrasta, ben lontani dai fasti della corsa all'oro che li vide nascere e da cui possono raccontare di tante speranze, tante fortune e tante fatiche che hanno accompagnato nei loro primi anni di vita.

Estasiato.


Se questo e' un uovo 
lunedì, 7 luglio, 2008, 05:15
Qui hanno le uova marinate: uova sode messe a marinare come fossero pesci. Non sono male, basta farci un attimo il palato...

Stasera ho chiesto al gestore dell'ostello se aveva del caffe'; mi ha detto che l'ha finito e che domattina lo andra' a prendere, ma per ora (facendo una faccia che voleva dissuadere) c'e' solo quello istantaneo (tipo il Nescafe', per intenderci), se mi andava bene lo stesso... Ho accettato di buon grado, dato che a me non dispiace il nescafe' (ma poi bisogna vedere cos'hanno qui). Ho fatto 'sto caffe' istantaneo e mi e' piaciuto parecchio di piu' della loro broda. Be', partiamo da due sistemi di riferimento diversi, e' giusto che ognuno abbia la sua.

I supermercati sono aperti anche la domenica. Hanno un tot di tipi di latte: uno da aggiungere alla frutta (tipo fragole) col 18% di grassi, uno da aggiungere al caffe' col 10% di grassi, uno per fare la panna da mettere sulle fragole (non ricordo con quanti grassi), poi uno (che chiamano omogeneizzato) al 3.25% di grassi, uno parzialmente scremato al 2%, un altro, sempre parz. screm., all'1%, e uno scremato allo 0%.
Insomma, un gran putiferio.

Ho scoperto che a Whitehorse ci sono 2 librerie: una libreria canonica, tipo le nostre, e un'altra di libri usati. In questa, chi vuole, porta quello che gli pare. Tutti i giorni tranne il sabato. Perche'? Non lo so.... forse fanno la registrazione dei libri arrivati durante la settimana... boh....

Oggi sono arrivati dei giappi. E' tutto il pomeriggio che stanno seduti nel salotto dell'ostello a chiacchierare in banzai..... e c'era bisogno di fare tanta strada? Potevano darsi appuntamento da uno di loro....
L'altro tipo presente nell'ostello (uno del Quebec) si e' messo a giocare al computer.... insomma ognuno per i caLLi suoi.... ma che caLLo di umanita' sta venendo su? Speriamo che arrivino presto gli altri ragazzi dell'ostello, almeno interagisco con qualcuno.

No, non vado fuori a fare qualcosa, sono stato fuori tutto il giorno, ho scarpinato, preso pioggia, visto due musei molto carucci (quello dei trasporti e quello della Beringia, che sono attaccati e si possono vedere con un biglietto combo): ora mi sto un attimo rilassando. Piu' tardi magari vado fuori.

Dicevo degli altri ragazzi con cui si interagisce meglio: vengono dalla Germania, dall'Italia (io), dalla Svizzera, dalla Danimarca e dall'Inghilterra. Insomma tutti europei.

Cara vecchia Europa, come ti ha ridotto la politica che ti ha invaso dalla fine dell'800 in poi! Speriamo che tu abbia imparato la lezione... ma non credo. Sono del parere di quel tipo che l'anno scorso per radio disse "Invano l'Europa cerca un'agonia degna del proprio passato".

Sic transit gloria mundi.


E che tte pareva? 
domenica, 6 luglio, 2008, 02:09
I ran out of my credit card.

Si, ho una carta di credito con un limite di spesa (un po' basso a dire il vero), e fra delle attrezzature da campeggio (tenda che pesa solo un kilo, copripalle in goretex, ecc), due biglietti aereo, i mukluks e altri regali per me e per i miei nipoti, alla fine sono rimasto bloccato fino al 15 luglio.

Si, bloccato, perche' quelli dell'autonoleggio hanno bisogno della carta di credito, i contanti non li vogliono.

Ora ho i contanti col bancomat..... tanto le spese piu' grosse le ho fatte, gli sfizi me li sono tolti, ora devo solo girare e sopravvivere.

Tanto sono nello Yukon, che forse non e' l'Eldorado, pero' ci va molto vicino.

Oggi sono stato in un supermercato a fare la spesa. A parte il fatto che c'era l'aria condizionata come al solito e c'era un freddo blu (spero di non essermi beccato qualcosa), ma poi ad un certo punto hanno messo The Lovecats dei Cure e mi sono messo a canticchiarla. Ad un certo punto incrocio una ragazza che la stava canticchiando anche lei. Sorrisi e passato oltre.

No, non mi e' mai capitato in Italia; in Italia la musica che conosco io la conoscono in pochi, molti dei quali non vanno ai supermercati, e quelli che ci vanno mi evitano accuratamente.

Vicino ai polli allo spiedo c'era scritto "CAUTION - HOT". Ne ho approfittato per mettermici davanti e riscaldarmi un po'....

Oggi ho fatto un giretto su una carrozza, tipo tram, su un binario che costeggia lo Yukon (fiume). Ho visto che un tipo lanciava un bastone in acqua per far giocare il cane. Al che ho chiesto lumi: lo Yukon e' balneabile, solo che... no, non e' per il fatto che e' freddo, di quello m'importasega, ci si riscalda, e' che dicono che sia piuttosto sporco.... Oh, intendiamoci, il termine "fiume sporco" da queste parti vuol dire che si vede il fondo a una ventina di cm dalla superficie, ed e' comunque verde acqua.

Qui son tutti strani....

I trasporti pubblici costano un qlo e mezzo. Un viaggio di 500 km in pullman viene sui 100 euro. Se dovete prendere una macchina a noleggio, fatevi l'assicurazione in Italia, perche' qui l'assicurazione per la guida non e' associata al mezzo, ma a chi guida, cioe' i mezzi non hanno l'assicurazione, ce l'hanno le persone.
L'assicurazione costa 30 dollari al giorno. Stranamente non e' obbligatoria, ma se vi capita qualcosa vi pelano. Fete votre jeux.

Oggi ho preso una carta per le chiamate internazionali da 10 dollari (canadesi!), cioe' circa 6 euro. Il primo avviso ha detto che avevo 640 minuti di conversazione col numero chiesto (un fisso italiano). Si 640, seicentoquaranta. Cioe' con 6 euro faccio 640 minuti di telefonate da qui all'Italia.

In Italia con 6 euro mi fanno fare lo scatto alla risposta. Forse.
Voglio sapere cosa hanno il coraggio di dire adesso quelli che sostengono lo statalismo.


Whitehorse++ 
sabato, 5 luglio, 2008, 07:17
Anche la birra scura e' buona nel Klondike korner.
Ora lo so.

Domani dovrei partire per Dawson City e passare per Moose Creek Lodge (http://www.moosecreek-lodge.com).

Ho scoperto che c'e' una malattia, quella della febbre dell'oro, che si chiama Klondikite (Klodikitis in inglese), ma secondo me c'e' da ammalarsi anche di una sorta di "Mal d'Africa" anche per questi posti.

mah.....

Domani vado a Dawson City.

Stan, un volta nella vita ci devi venire, non puoi mancare.

Domani vado a Dawson City.


Afa? 
sabato, 5 luglio, 2008, 01:57
L'aeroporto di Whitehorse e' un coso in mezzo ai prati. Appena fuori, ti sollucchera un venticello che odora di conifere.

Ieri tutti si lamentavano perche' era un gran caldo. Giuro, non si andava sicuramente oltre i 25 gradi, ma anche meno.
Oggi e' piu' freddo, ha anche piovuto; sono andato al Tourist Information Centre e avevano l'aria condizionata. Ho telefonato a casa e purtroppo l'unico telefono libero era sotto un anemostato (volgarmente detto bocchettone): c'era un freddo polare!

Oggi sono vestito con calze di lana, maglietta di cotone, maglia dalle maniche lunge, pure di cotone, giacca leggera in goretex, pantaloni estivi lunghi e sto da dio. Eppure in una caffetteria (con una dea a servire) hanno il coraggio di tenere l'aria condizionata accesa! Ma sono matti da legare!!!

Ieri sera ho mangiato al Klondike Rib & Salmon BBQ. Birra locale stupenda (ho preso la light, hanno anche la dark che non so com'e'). La sera si fa un po' di fila ed e' pienissimo. Infatti si mangia da dio. Fanno piatti tipici del Klondike: Caribu', Bisonte, Salmoni, Muskox (credo sia il bue muschiato).

Il posto esattamente si chiama:
Klondike Korner
2116 2nd AVE
Whitehorse Yukon Y1A 1B9

Se vi rimane qualcosa vi chiedono se lo volete portare via. A me e' rimasto del dolce: me ne avevano dato una quantita' industriale, una porzione per loro sono sei porzioni italiane.

Ha attaccato subito bottone con me una cameriera di Victoria, Lindsey, dice che ha studiato l'italiano a scuola.

Qui sembra che nessuno abbia fretta. Nelle strade piu' grandi, le macchine si fermano per farti attraversare, anche se non sei sulle strisce, e perfino anche se ti vedono che aspetti al bordo della strada sebbene tu NON debba attraversare. Io mi sono sentito in imbarazzo e ho attraversato lo stesso.

L'ostello e' piccolo, danno gratis le bici per girare, free internet 24/7, e' a conduzione familiare e si fa amicizia presto.
Nell'ostello hanno un'usanza meravigliosa: c'e' una libreria in cui ti puoi portare via un libro purche' ne lasci un altro al suo posto.
Dato che io ho detto che volevo portare in Italia una versione canadese del richiamo della foresta, il tipo me l'ha data, e io gli ho messo al suo posto un libro, che stavo leggendo, sul libertarismo. Pero' appena arrivo in Italia voglio mandargli la copia in Italiano.

L'ostello si chiama
Hide on Jeckell Hostel
410 Jeckell Street (at 5th Ave)
Whitehorse, YT, Y1A 1V2

Oggi sono entrato in un negozio di roba locale per cercare qualche regalo. Stavano suonando "Ohi Mari'", poi ha attaccato "Non dimenticar (che ti ho voluto tanto bene)", e poi Boccelli, La traviata, ecc. insomma tutta roba italiana.... chevvedevodi', mevvenuto da ride...
La gestione e' di una tedesca che ama l'Italia.

Ah, dimenticavo: non pensate che se fa freddo gli insetti non ci siano; anche se venite nello Yukon, portatevi l'Autan.

Nello Yukon l'acqua del rubinetto e' ottima, fa venire in mente le chiare, fresche, dolci acque.
Al contrario di Vancouver, dove l'acqua faceva proprio schifo.


The Call of the Wild 
venerdì, 4 luglio, 2008, 06:32
Ebbene si, sono arrivato. Sono a Whitehorse.
E ho anche comperato gia' i mukluks.
Quando da piccolo ho letto "Il richiamo della foresta", ho avuto sempre il desiderio di vedere questi posti.

Continuero' a scrivere piu' tardi, adesso lasciatemi godere il mio Yukon.....

AWOOOooooooooooohhhhhhh.......


Grouse Mountain 
venerdì, 4 luglio, 2008, 06:19
La cosa principale e' che sulla cima del monte (dove capeggiava un fiero Leitner, deus ex machina di tutti gli impianti di risalita del globo) c'erano delle fighe che gridavano come aquile. Vala' che se c'era pericolo di orsi o di lupi, per un motivo o per un altro, avevano gia' smesso di urlare. E queste sono il frutto della civilta'!

E' vero: a Gastown ci sono pub molto alla buona, in cui ci si mette in tavoli, tutti insieme, con sconosciuti, in cui c'e' un gran casino, musica, allegria e quanto altro ci sia di caloroso. C'e' un pub in cui ho ordinato qualcosa (un misto di spiedini di gamberi, ali di pollo fritte, tacos, una specie di piadina e delle salsine) con una birra media e ho speso $18.50, un piattone, messo in una cesta, che non sono riuscito a finire, enorme. A Grouse Mtn ho preso un amburger+patate+birra, e ho speso $15.50; d'accordo che l'amburger e' piu' grande dei nostri, pero' non c'e' paragone con il piattone di Gastown.
Questo per dire che Grouse Mtn e' una cosa turistica. Per carita', nessuno toglie il fatto che qui la natura e' bellissima, ma ci hanno ricamato attorno, perche' le nostre alpi non hanno nulla da invidiare.

Avrei voluto stendermi su un prato all'ombra, ma e' difficile trovare l'ombra: con tutto lo scioglimento delle nevi che c'e' (a fine luglio c'e' ancora neve praticamente su tutte le montagne sopra i 1000 metri, qui siamo a 1250 massimo), all'ombra degli alberi c'e' un gran paciugo, per cui gli unici posti accessibili per stendersi sono quelli al sole. Il problema e' che il sole picchia, e' traditore perche' il venticello e' fresco e non fa sentire gli effetti del sole.

Fra Stanley Park e Grouse Mountain mi sono tirato una scottatura che mi ha creato qualche problema. Mi e' saltato fuori pure un herpes in faccia.

Portatevi una crema solare e occhiali da sole: il riverbero e' fastidioso, possono sembrare una sciocchezza a queste latitudini, ma me lo dite poi dopo una giornata con questo sole.

Piccole cose (in)utili 
giovedì, 3 luglio, 2008, 07:12
Qui ovunque c'e' l'aria condizionata, anche se non ne hanno bisogno (perfino sugli autobus): la temperatura non sale oltre i 27 o 28 gradi e non e' assolutamente umido..... beati loro....

Gli autobus si fermano col muso al palo della fermata. Se c'e' un bus davanti, aspettano che vada via.

Per i SeaBus ci sono i display contasecondi, che dicono quanti secondi mancano alla partenza; non si sgarra.

Il tourist center e' uno spettacolo: si fanno in 4 per risolverti i problemi, ti propongono alternative e aggiunte al programma tuo personale, a seconda del tipo che vedono in te (avventuriero, polleggiato, bau bau, tric e trac e lapis lazzuli). Non fanno prenotazioni, ma ti indicano un posto per te piu' comodo dove farle.

In genere ho visto che quando ordini qualcosa in un locale tipo pub, ti danno un piedistallo con un'asta e un numero in cima. Tu vai al tavolo e metti in bella vista il numero; dopo un po' loro arrivano col tuo piatto.

Gli Indiani sono comunemente conosciuti come "Natives" o "First Nation's People". Abbreviano in "First Nations". Gli Inuit invece sembra non siano molto considerati. Forse perché sono relegati nell'estremo nord dove non ci vanno in molti.

A scuola mi hanno insegnato che per dire "prego" in risposta a un "grazie" si dice "you're welcome", ma quando sono stato in Gran Bretagna al "thank you" mi rispondevano "thank you". Al che io mi sono adattato. E invece qui mi fregano e dicono "you're welcome".

mah....

Ieri sera, l'ultima a Vancouver, vicino all'ostello c'era un pub in cui ho sentito suonare dal vivo. Entro e c'erano due ragazze (chitarra/voce e voce) su un palco che suonavano. Il pubblico era di 4 persone, escluso il personale del pub, ma il concerto e' stato stupendo. Facevano dei riarrangiamenti folkati di pezzi famosi, dagli U2 a Annie Lennox, agli Oasis. Ecco, questo e' il Canada che volevo vedere, quello della gente di ogni giorno, degli eventi piccoli ma veraci. Ah, quello che faceva bella l'atmosfera era che il pub era fatto alla buona, c'era perfino un palla da soffitto con tutti gli specchietti, di quelle che andavano nelle discoteche degli anni '70.

Che spettacolo!!!

Cercate queste chicche: se avete qlo di trovarle, e' li' che vedrete il vero Canada.


Knock on wood 
lunedì, 30 giugno, 2008, 19:26
Inizio con una fregatura: dovevo cambiare una banconota da 5 dollari per avere gli spiccioli dell'autobus (ci sono le macchinette che non danno resto). Entro in un negozietto in prossimita' della fermata e la tipa mi dice che magari potevo comperare qualcosa se volevo cambiare. Dovendomi togliere il problema dai maroni, le ho comperato una mela. Butti di veleno: me l'ha fatta pagare 1 dollaro!!! Solo dopo ho realizzato il furto!!! L'animaccia sua!

Qui i semafori, cioe' i pali con le lampade, sono montati dopo l'incrocio, non prima come da noi.

Sono in un ostello nel centro di Vancouver, si chiama Hostelling International Central Vancouver; vecchio, ma cercano di tenerlo bene... d'accordo che e' in centro, ma sempre vecchio rimane...

L'altro ieri ho parlato con un tizio per strada che aveva un motorino elettrico (qui sono abbastanza diffusi, sebbene abbiano il petrolio. Vuol dire che da noi i politici ci mangiano come porci, sulle importazioni di petrolio). Ho scoperto il significato della frase "knock on wood", e' la stessa identica cosa del nostro "tocco ferro". Ebbe' per forza, qui hanno tanto legname, noi abbiamo tante miniere di ferro.

L'IVA si divide in due parti: la tassa governativa del 5%, e la tassa povinciale del 7%, totale 12%. Da noi e' al 20%. Qualche anno fa andai in Svizzera, dove l'IVA dell'Hotel era al 3.75%. Insomma, piu' l'IVA e' bassa, piu' il paese e' ricco. Anzi, piu' sono basse le tasse e piu' il paese e' ricco. Fallo capire agli italiani...

Il tizio di prima mi ha detto che in Downtown (il centro di Vancouver) i prezzi sono alti e non c'e' la giojosita' che invece troverei a Gastown, per cui stasera andro' li' a vedere. Dice che la gente e' molto piu' gioviale di Downtown. In effetti i Vancouveriti sono cortesi, educati, si, ma non cosi' espansivi... il tizio dice che a Calgary e' tutta un'altra gente: dice che se urti qualcuno per strada finisci per farci amicizia. Vedro' quando saro' li'.

Le donne qui hanno tutte delle gran tette; certo, ci sono le eccezioni, pero' la regola generale e' che le tette ci sono e fatte bene.

Finalmente ho assaggiato il famoso burro di arachidi che tanto si sente nei film, nei cartoni animati e nei fumetti: in pratica sono delle arachidi fatte in pasta, stesso sapore e stesso colore. Tutto qui.

Ieri sono stato a Stanley Park, un parco a 20 minuti di passeggiata da Downtown. E' sconvolgente come in poco tempo si passi da un fitto di grattacieli ad un posto selvaggio in cui si possono trovare anche procioni e coyote. Il parco e' enorme, circa come un intero colle bolognese. Molti lo girano in bici che affittano, pero' con la bici non si puo' andare in zone molto interne dove piu' selvaggia e' la natura. Magari si parcheggia la bici e poi si continua a piedi. Sono perfino andato su un trenino in cui ci vanno i bambini: come tutte queste cose, ne approfittano maggiormente gli adulti.

Quando arrivero' a casa mettero' in rete le foto di Stanley Park, come pure tutte le altre.

Ieri pomeriggio sono stato anche al Capilano Suspension Bridge. E' un posto molto rilassante, eravamo immersi nel bosco e si godeva di una natura che ti fa passare tutti i problemi e le fisime. In conclusione del giro c'e' stato il concerto di un trio per il vancouver international jazz festival, a cui ho assistito sdraiato su delle rocce vicino a una ruota di un mulino ad acqua. Aaaahhhhh.... che relax!!!

Alla fine della giornata sono passato da una chiesa anglicana perche' c'era una funzione religiosa con i canti gregoriani, ma sono stato solo un quarto d'ora perche' ero massacrato dalla giornata sempre in piedi e in cammino e mi si chiudevano gli occhi da soli.

Avevo i piedi che andavano in fumo. Il problema e' che avevo i sandali (che pure sono ottimi) ma senza calzini. Per carita', per una passeggiata di qualche ora vanno benone, ma tutta una giornata necessita di un paio di calzini fra il piede e il sandalo.

Per adesso va bene cosi'.


Vancouver 
sabato, 28 giugno, 2008, 04:43
Sono arrivato stremato ma con la felicita' di un ciappinaro al Brico senter.

Terra Canadese.... Vancouver....
in pochi mesi ho realizzato ben due sogni della mia vita: a marzo la laurea in fisica (anzi, in Fisica, rispetto per favore), e ora il Canada. Meraviglioso.
Era cosi' semplice.... bastava lasciarmi fare.


VANCOUVER

Per strada c'e' una tale mescolanza di razze che non riesci a capire se e' perche' ci sono solo turisti o gli abitanti sono di ogni razza.
Ho teste' finito di ludrare della carnazza (tenera come una panna) in un lounge del centro (anzi, adesso devo fare il ganzo: Downtown). Anche nella downtown di Vancouver l'acqua e' nelle caraffe; mi sembra giusto, visto che non l'avevo chiesta minerale. Ho preso anche un cheescake: una mattonella di burro che supera perfino i biscotti scozzesi.

Fino a domenica c'e' il Vancouver International Jazz Festival, che offre diverse iniziative in giro per la citta'.
In queste ultime tre sere fanno dei concerti al Capilano Suspension Bridge ma stasera sono stravolto: ci pensero' domani. Anche perche' qui sono le 19:40, mentre in Italia sono le 4:40 del mattino, e io sono arrivato fin qui da ieri tamattina, quando la sveglia *in Italia* ha suonato alle 5.
Ho un po' di jet lag..... ma soprattutto rincoglionimento

Bene, vi saluto con il riassunto di questa prima puntata: sto godendo come un topo nel gruviera.

A bientot.


Le mani 
sabato, 28 giugno, 2008, 04:26
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Adolescente, una sedicente chiromante mi ha letto la mano.
Mi predisse che avrei avuto una vita lunga, che nella mia vita ci sarebbero state solo 2 donne importanti e che non avrei mai fatto un viaggio che mi avrebbe portato troppo lontano.

Sto scrivendo da Vancouver.
Dopo un volo di 9:30 da Londra a Vancouver, con un fuso orario sfasato di 9 ore da casa mia, si puo' considerare a ragione un viaggio di lunga distanza?
No, perche' se questo non e' un viaggio di lunga distanza allora mi incaLLo, perche' stare 9 ore e mezzo su un aereo e' da spararsi nei girolimoni!
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Chiudo la parentesi con un consiglio: quando trovate un/a chiromante o simil-ciarlatano, le mani, parcheggiategliele in faccia. Con vigore!