In campana! 
domenica, 11 aprile 2010, 15:45
Ieri siamo tornati da una gita di due giorni in cui avremmo dovuto vedere 3 spiagge piuttosto famose; nel prezzo era compresa anche la mezza pensione in un albergo con camere singole. Il fatto che i pagamenti siano in anticipo la dice lunga: come recita un proverbio siciliano, "chi paga prima, mangia pesce fituso".

In Brasile bisogna venire con la ferma intenzione di non pagare prima; dare un anticipo, ma mai pagare prima.

Non abbiamo visto le 3 spiagge, ma solo una, Canoa Quebrada, dove abbiamo anche alloggiato. In albergo invece che 3 singole, io e gli altri due miei amici siamo stati sistemati in un'unica camera. La cosa ci ha fatto comunque piacere perché preferiamo stare insieme, ma il comportamento è da disonesti.

Al ritorno Fabio, che ha la camera da solo, ha trovato che dalla cassaforte gli mancavano 60 euro, senza segni di scasso o forzatura su alcunchè, segno che qualcuno ha le chiavi della porta e della cassaforte. Fra l'altro due giorni fa, mentre dormiva, ha subìto un tentativo di intrusione in camera, dato che ha trovato la chiave (dall'interno) bloccata in un punto da cui non era possibile toglierla. Segno che qualcuno ha la chiave di quella camera.

L'appartamento in cui invece alloggiamo io e Andrea ha il piano cottura che non funziona, e per 3 giorni il bagno di Andrea non scaricava.
Entrambi gli appartamenti sono stati presi attraverso il sito www.fortalezappartamenti.com, quindi evitatelo.

Gli argomenti di dialogo fra di noi non sono poi tanti: fighe e cacca. Fabio e Andrea sono sempre esaltati delle loro esternazioni metaboliche, e descrivono con orgoglio e dovizia di particolari sensazioni e prodotti finali delle rispettive defecazioni. Oggi la prima cosa che ha detto Andrea appena sveglio è stata "Vado a cagare!".

Ieri siamo andati in discoteca. Per la prima volta mi sono divertito con la musica unz-unz. Loro due si sono lanciati subito nell'intorto di un paio di belle patate. Personalmente avevo intenzione e voglia di vivere la serata in mezzo agli altri ma per i fatti miei, lasciandomi portare dalla musica e vivere le persone. Verso la fine della serata, mentre gli altri due erano intenti a pomiciare e convincere le due conquiste a seguirci, ero dietro a fare i cazzi miei a bordo pista quando vengo intortato da una mulatta che si mette a ballare a due palmi da me, ora prendendomi le mani, ora cingendomi la vita da dietro. Complice una sua amica, anche lei mulatta, a cui non sarebbero dispiaciute le mie attenzioni. Ora, per appagare ogni curiosità erotica, dico subito che le brasiliane che si vedono in cartolina e nei filmati sono, appunto, da cartolina e filmati, ma dal vivo il numero di brasiliane di qualità è basso. Forse perché siamo in bassa stagione e non ci sono molti turisti.

Comunque le tipa che mi voleva ad ogni costo non era malaccio, forse un po' sul buzzo. L'amica, invece, era piuttosto carina.

Problema: non me ne poteva fregare di meno. Per cui non ho dato seguito all'intorto, mentre uscivo la tipa mi ha lanciato in bacio che ho ignorato, e, con sorpresa dei miei amici, anche loro senza compagnia, me ne sono tornato da solo.

Lo so qual'è il commento del comune maschio latino: "Ma come, sei stato intortato da due brasiliane e non te ne sei portato dietro neanche una??? Ma sei un coglione!!!".

Gli è che dello stereotipo del maschio latino non mi frega una cippa: tendo a fare quello che mi sento, e non mi comporto per rispettare un cliché del pensiero comune, altrimenti sarei schiavo degli altri.
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Stop 
venerdì, 9 aprile 2010, 22:00
Dopo diversi giorni di ambientamento, sono giunto alla convinzione che Fortaleza sia proprio una città di merda. Ovunque lungo il mare sorgono grattacieli; dietro, le favelas. Non ho nulla contro i grattacieli sul mare, ma il fatto che siano proprio brutti e senza stile, anonimi blocchi di conglomerati senza un pensiero, rende il tutto estremamente orribile.

Come città non c'è assolutamente nulla da vedere, il che non è una brutta cosa, perché si compensa con la vita: ci sono diversi locali dove passare la serata e molta musica dal vivo. A me la musica latino-americana non piace, però viverla qui e partecipare alla loro gioia di chiassosi festanti fa un certo piacere.

Fortaleza è famosa per il turismo che prevalentemente è di tipo sessuale; in questo periodo non ci sono molti turisti, e quelli che ci sono provengono per la massima parte dall'Italia. Come dire che gli italiani sono dei gran puttanieri.

Purtroppo l'italiano che, come il sottoscritto, viene qui per un turismo non necessariamente sessuale, deve fare i conti con la mentalità diffusa secondo cui noi siamo quelli maleducati, che fanno casino e crediamo che tutte le brasiliane siano puttane; il che ogni tanto può rendere le relazioni sociali piuttosto sgradevoli, se non fosse per il carattere solare e disponibile di molti brasiliani.

Ad ogni modo le puttane sono all'ordine del giorno in ogni locale.

Le spiagge decenti sono piuttosto distanti dalla città, e prendere un taxi per raggiungerle è la regola. Sono un po' come quelle che si immaginano più spesso: larghe, con palme e zone d'ombra fatte di alberi e cespugli, sabbia fina e tutto il resto, ma il mare fa schifo: vuoi per le mucillagini, vuoi perché le onde sollevano molta sabbia, il fatto è che non ci si deve aspettare assolutamente le acque cristalline dei poster.

I taxi non sono cari, ma i tassisti sono dei veri e propri disonesti: cercano di tenere spento il tassametro per poi farvi pagare l'ira di dio. Assicuratevi che sia acceso, e se non vuole accenderlo con mille scuse, scendete dal taxi: state tranquilli che ce ne sono almeno altri 5 che vi aspettano.

L'altro ieri abbiamo fatto un giro a Cumbuco su una Dune Buggy, una gita esaltante dall'inizio alla fine: siamo passati da luoghi doviziosi di ogni vegetazione all'aridità delle dune, interrotta ogni tanto da una palude balneabile, per concludere in una piscina in riva al mare, immersa nelle palme, con un cocktail-bar a pelo d'acqua.

Il sole merita un discorso a parte: picchia bene, si sa, ma il vento, che spira in ogni ora della giornata, ci inganna, e si tende a non dare molto peso al forte irraggiamento. Il consiglio è di portare SEMPRE un cappello e cospargersi di crema protettiva due volte al giorno, una la mattina e una il primo pomeriggio. Vi assicuro che anche con una crema a protezione 30 comperata in Australia, mi sono preso la mia brava insolazione.
Fate i vostri conti.
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