Stop 
venerdì, 9 aprile 2010, 22:00
Dopo diversi giorni di ambientamento, sono giunto alla convinzione che Fortaleza sia proprio una città di merda. Ovunque lungo il mare sorgono grattacieli; dietro, le favelas. Non ho nulla contro i grattacieli sul mare, ma il fatto che siano proprio brutti e senza stile, anonimi blocchi di conglomerati senza un pensiero, rende il tutto estremamente orribile.

Come città non c'è assolutamente nulla da vedere, il che non è una brutta cosa, perché si compensa con la vita: ci sono diversi locali dove passare la serata e molta musica dal vivo. A me la musica latino-americana non piace, però viverla qui e partecipare alla loro gioia di chiassosi festanti fa un certo piacere.

Fortaleza è famosa per il turismo che prevalentemente è di tipo sessuale; in questo periodo non ci sono molti turisti, e quelli che ci sono provengono per la massima parte dall'Italia. Come dire che gli italiani sono dei gran puttanieri.

Purtroppo l'italiano che, come il sottoscritto, viene qui per un turismo non necessariamente sessuale, deve fare i conti con la mentalità diffusa secondo cui noi siamo quelli maleducati, che fanno casino e crediamo che tutte le brasiliane siano puttane; il che ogni tanto può rendere le relazioni sociali piuttosto sgradevoli, se non fosse per il carattere solare e disponibile di molti brasiliani.

Ad ogni modo le puttane sono all'ordine del giorno in ogni locale.

Le spiagge decenti sono piuttosto distanti dalla città, e prendere un taxi per raggiungerle è la regola. Sono un po' come quelle che si immaginano più spesso: larghe, con palme e zone d'ombra fatte di alberi e cespugli, sabbia fina e tutto il resto, ma il mare fa schifo: vuoi per le mucillagini, vuoi perché le onde sollevano molta sabbia, il fatto è che non ci si deve aspettare assolutamente le acque cristalline dei poster.

I taxi non sono cari, ma i tassisti sono dei veri e propri disonesti: cercano di tenere spento il tassametro per poi farvi pagare l'ira di dio. Assicuratevi che sia acceso, e se non vuole accenderlo con mille scuse, scendete dal taxi: state tranquilli che ce ne sono almeno altri 5 che vi aspettano.

L'altro ieri abbiamo fatto un giro a Cumbuco su una Dune Buggy, una gita esaltante dall'inizio alla fine: siamo passati da luoghi doviziosi di ogni vegetazione all'aridità delle dune, interrotta ogni tanto da una palude balneabile, per concludere in una piscina in riva al mare, immersa nelle palme, con un cocktail-bar a pelo d'acqua.

Il sole merita un discorso a parte: picchia bene, si sa, ma il vento, che spira in ogni ora della giornata, ci inganna, e si tende a non dare molto peso al forte irraggiamento. Il consiglio è di portare SEMPRE un cappello e cospargersi di crema protettiva due volte al giorno, una la mattina e una il primo pomeriggio. Vi assicuro che anche con una crema a protezione 30 comperata in Australia, mi sono preso la mia brava insolazione.
Fate i vostri conti.
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