Il viaggio 
sabato 16 agosto 2014
Nulla di che: il viaggio di andata e' un qualsiasi viaggio di andata.

Nel volo da Francoforte ad Addis Abeba la Ethiopian ha messo una hostess con un culo che sembrava una statuina tribale africana. Non so se per fare folklore, pero' mettere una tale culona negli spazi angusti di un aereo e quanto meno insolito.

L'aeroporto di Addis Abeba ha dei cessi inverecondi, peggiori del nostro autogrill piu' malandato. Non a caso ho parlato di cessi: il termine "toilette" avrebbe uno stile troppo discreto.

Qui i controlli di sicurezza sono inesistenti: sebbene non fossi uscito dall'aeroporto, ma fossi rimasto sempre all'interno delle zone di sicurezza, prima del gate c'e' stato un ulteriore passaggio attraverso gli scanner. Ma sebbene portassi con me una borraccia da 1 litro piena d'acqua, nessuno mi ha detto niente.

Poi, passate le postazioni di controllo, non ci sono bar. Se ci si ferma anche solo per uno scalo ad Addis Abeba, bisogna cmq portarsi dietro qualcosa da coprirsi: l'aeroporto e' a 2200 m, e fa un fresco piuttosto pungente.

Prima del controllo dei passaporti si deve compilare in foglio giallo. Io, che non me ne ero avveduto, arrivo al controllo dove l'ufficiale mi ha fatto pagare 40E per il visto, e 10E per il foglio giallo. Morale: mi ha inqlato 10 euro, perche' dovevo pagare solo il visto.
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